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VENTURINI

 

Ventura è panitaliano, Venturella è siciliano, del palermitano in particolare, di Monreale, Palermo, Castelbuono e Campofelice di Roccella, mentre Venturi e Venturini sono tipici del centro nord, Venturin è decisamente veneto, delle province di Venezia, Padova, Treviso e Belluno, Venturelli è tipico della Lombardia, del veronese e delle province emiliane di Modena e Bologna, Venturello sembra essere piemontese, di Torino ed Asti, Venturino ha un ceppo tra savonese e genovese, uno a Roma, uno in Campania, uno nel crotonese ed uno nel catanese, Venturoli è specifico del bolognese, di Bologna in particolare,

ma anche di Budrio, Castel Maggiore, Molinella, Granarolo dell'Emilia, San Pietro in Casale e Casalecchio di Reno, e di Ferrara, dovrebbero tutti derivare, direttamente o tramite ipocoristici, dall'aferesi del nome medioevale Bonaventura, probabilmente portato dai capostipiti, ma è pure possibile che derivino dal nome medioevale Ventura, sempre anche tramite ipocoristici, nome peraltro molto raro, nome imposto come augurio sottintendendo che la ventura dovesse essere buona, l'uso medioevale di questo nome lo troviamo nel Codice Diplomatico della Lombardia medievale sotto l'anno 1152 a Castelnuovo: "...In presencia bonorum hominum corum nomina subter leguntur,  investivit Ventura, filius quondam Iohannisboni Mazaboe, cum lingno et bergamena quod in sua manu tenebat, Bovum,  filius quondam Arderici,...". Nel giugno 1259 in un atto redatto a Portovenere (SP) si legge di un Prete Ventura, ministro della chiesa di San Martino di Biassa, che dichiara che Tedaldino di Biassa e Tedaldino di Casen del fu Giovanni Buxoni si sono resi fideiussori per lui verso Meliorato Caramella, e s'impegna a serbarli indenni dalla malleveria prestata.  In un atto del 1279 redatto a Sarzana, si legge: "...Isti sunt homines de Brina qui iuraverunt precepta et sequimenta ven. patris domini Henrici lun. ep. et eius ep. lun. et eius curie et vicarie in manibus meis Fantinelli Melioris pro supr. dom. ep° not.ii supr. vicarie recipientis vice et nomine ipsius domini ep. et eius ep. et supr. vicarii et eius curie et vicarie supr: ... Dominicus Bonacursi, Giafferrus q. Bosi, Conte q. Juncte, Pruinus Campi, Corsus q. Oliverii, Ruffaldus q. Dominici,Ventura q.Caruttii...". Nell'archivio di Stato di Firenze, anno 1371 si legge: "...fior. due d'oro pagati dì 4° di maggio anno 1371, carta per mano di ser Piero di ser Grifo detto della tassagione, e di ser Anbruogi notaio alora a la Camera dell'Arme. Poi si fé carta della lezione di Cipriano detto dì 5 ° d'aprile anno 1371a consigliare la detta monna Sandra per ser Niccholò di ser Ventura Monachi loro notaio de' Priori come si contiene nella detta riformagione più chiaramente Nolfo di San Ginese qui in questa memoria. ...". Il cognome Venturini in Friuli ha origine da vari personaggi di nome Venturinus o Vinturinus, giunti in Friuli dalla Lombardia (Como, Monza, Bergamo) tra il 1280 e il 1300 al seguito del Patriarca di Aquileia Raimondo Della Torre, milanese, dopo la sconfitta dei Della Torre (o Torriani), guelfi, da parte dei Visconti, ghibellini, nella lotta per la supremazia nel Ducato di Milano. I figli di costoro vengono invariabilmente identificati come "filius Venturini" o semplicemente "Venturini". Da uno di questi Venturini, soprannominato Lyeur (lepre in friulano), prende origine il cognome Lepore a Gemona del Friuli.


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